Servire è... una route fantastica!
Data: Sabato 25 settembre 2010 @ 15:45:00 CEST
Argomento: Branca R/S


Dieci con lode per la route di servizio che ha visto impegnati quasi tutti gli elementi del Clan/Fuoco (più Fuoco che Clan ) Quasar!
Dal 1 di settembre al 9 dello stesso ci siamo infatti trasferiti in quel di Genova, presso la sede della Caritas, un pittoresco ex-convento arroccato su di una irta collina.


Sono stati nove giorni importanti per ogni singolo componente del gruppo tra partenti e arrivanti.
Tre novizi, sapientemente guidati e istruiti dai due maestri, sono definitivamente entrati a far parte della comunità di Clan, firmando la Carta dell’Impegno, mentre due rovers hanno iniziato il loro cammino di uomini e donne prendendo la partenza.
Durante questa route ci sono stati proposti 4 differenti servizi, da svolgere a gruppetti spalleggiando gli operatori dei vari centri. Dei servizi proposti, ovvero assistenza ad anzianE (e che anziane!) presso “Casa boetto” una vecchia residenza appositamente ristrutturata, assistenza a disabili mentali presso l’associazione “L’incontro”, servizio di accoglienza per rifugiati politici e servizio di accoglienza per persone senza fissa dimora, lascio parlare i miei fratelli di Clan.

Mariavittoria ci racconta:
Casa Boetto è una struttura organizzata appositamente per donne anziane con alcuni deficit o patologie (come l' Alzaimer). E' stato emozinante vedere come queste signore, ormai al termine della loro vita, fossero così entusiaste di conoscere noi ragazzi, sapere qualcosa della nostra vita e darci anche saggi e materni consigli. Con loro abbiamo pranzato, giocato a tombola, cantato alcune canzoni dei loro tempi, e ascoltato le loro storie da fanciulle innamorate in preda ai sentimenti. La luce che brillava nei loro occhi è stato un esempio di come Gesù si presenta in mezzo a noi, nel sorriso di una nonna che ricorda quanto ama i suoi nipoti, nelle carezze di donne che magari non vedremo più nella nostra vita, ma che hanno lasciato il segno.

Alessandra ci racconta:
La mia esperienza di servizio presso l'associazione "L'incontro" ha messo alla prova la mia capacità di mettermi in gioco e di adattarmi alle situazioni, la mia inventiva e in alcune occasioni anche la mia pazienza! Mi sono subito sentita accolta da questo gruppo di persone eterogeneo sia per età sia per quanto riguarda le problematiche di ciascuno. Insieme abbiamo suonato chitarra e bongo:), cantato e ricantato "azzurro, il pomeriggio è sempre azzurro...." e "hanno ucciso l'uomo ragno.."; abbiamo disegnato, colorato e giocato al "paroliere". E' stato bello condividere insieme alcuni momenti, è stato bello sentirsi-perdonatemi l'espressione- voluti bene. Sembrerà banale ma una volta ancora ho capito quanto sia importante l'ascolto e quanto sia bello ricevere un sorriso.

Lorenzo ci racconta:
Il CAE (Centro Accoglienza Extracomunitari) è un centro in cui vengono accolti i rifugiati politici che giungono in Italia e dove vengono aiutati a cercare una casa e un lavoro prima che il loro permesso di soggiorno scada. Il nostro servizio prevedeva il servire alla mensa della struttura e passare un po’ di tempo con gli ospiti. Purtroppo a causa di vari imprevisti (tra i quali il ramadan) i rifugiati che venivano alla mensa erano pochi ed il servizio è stato più noioso di quanto non ci si aspettasse … Oltre a svolgere il servizio alla mensa ci è stato chiesto di pulire le stanze di alcuni degli ospiti, un compito non piacevole ma comunque utile. Durante il servizio abbiamo avuto la possibilità di parlare con alcuni degli ospiti riguardo il motivo per cui sono venuti in Italia e la situazione nei loro paesi d’origine: nonostante gli imprevisti lo abbiano reso “meno piacevole” è stato ugualmente un servizio che mi ha fatto capire molto.

Giovanni ci racconta:
Tante sono le persone che non hanno fissa dimora, alcune di loro sono silenziose, riservate, quasi scontrose, altre invece dei veri e propri personaggi da fumetto che colgono ogni minimo spunto per parlare e raccontare. Insomma non dobbiamo immaginarci il tipico poveraccio con le calze bucate, ma una varietà vastissima di personaggi; dai più riservati hai più tipici e spigliati. C’è chi ride simpatico, chi mangia e non saluta, chi borbotta, chi vuole la razione extra di pasta  e si lamenta perché nonostante tutto è ancora troppo poca, chi inizia a parlare dei suoi lavori in giro per l’Italia, chi non fa altro che ridere giocando a calcetto, chi regala noccioline hai suoi compari, c’è chi non ti saluta nemmeno, chi si arrabbia e ti insulta, c’è chi era uno scout, chi vuole organizzare una rivoluzione con mercenari, bombe e tutto il resto, chi è schizzato, chi geniale, chi composto e ordinato, chi rattoppato e sdentato. Ognuno di loro mostra il suo disagio chi più e chi meno esplicitamente, ognuno ha esigenze diverse, umore e comportamento diverso, voglie e desideri differenti, ognuno di loro ha una storia da raccontare ma non è detto che la racconterà proprio a te, non importa, tu sei li per loro.

Oltre a questi servizi fatti a gruppetti, dopo un pomeriggio passato in spiaggia insieme a parte dell’Alta Squadriglia e vecchie glorie del Clan, abbiamo celebrato la messa presso la casa delle suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta, grande personaggio che ha guidato la linea della catechesi di quest’anno e della stessa route. Nella stessa struttura abbiamo poi prestato servizio presso la mensa dei poveri, esperienza che ci ha fatto capire la gratuità e l’umiltà necessarie per fare un servizio e abbiamo avuto l’opportunità di un breve confronto con una delle consorelle della casa, che ci ha ricordato qual è la cosa più importante del servizio, l’amore verso il prossimo.
È stata una route sì di servizio e fatica, ma anche di svago marino e ondeggiante, oltre che di partecipazione e vera commozione da parte di tutti noi.

Chiara






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